Nell’autunno del 1917, con il fronte russo ormai inattivo, i tedeschi sono pronti ad affiancare gli austriaci per dare il colpo decisivo all’Italia. In gran segreto, ammassano uomini e mezzi su una linea che va dal Monte Rombon a Selo sull’Isonzo. L’offensiva e` guidata dal generale tedesco Otto Von Below. Gli italiani, colti di sorpresa, sono stavolta in grave svantaggio numerico. Alle 2 del mattino del 24 ottobre inizia il tiro a gas sulle prime linee italiane. All’alba, il bombardamento di artiglieria. Poi, in diversi punti del fronte, partono attacchi di fanteria che seguono la tattica dell’infiltrazione rapida. Il 25 ottobre le difese italiane crollano ovunque. L’interruzione di tutte le linee di comunicazione e la lontananza delle riserve, costringe i reparti italiani a una ritirata disordinata che presto diviene una rotta. Il 28 ottobre l’alto comando militare italiano tenta di attribuire la responsabilità della disfatta alla vilta` di reparti della seconda armata ma il capo del governo, Orlando, subito smentisce. Infine, tra l’8 e il 12 novembre, la seconda e la terza armata italiane sono costrette a posizionarsi sul Piave, mentre la quarta si attesta sul Monte Grappa e sul Montello.
(da La Grande Guerra - Il tragico 1917, di Hombert Bianchi, 1965)
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